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Per la 15a stagione vi proponiamo il Premio “Lo spettatore critico”.

Eterna diatriba dei teatranti: vale di più la critica del pubblico o la critica dei critici? 

Per risolvere il dilemma abbiamo pensato di unire le due cose. 

Ed ecco la proposta: vi invitiamo a cimentarvi come critico di uno o più spettacoli di produzione della Compagnia Attori & Tecnici presenti nel cartellone 2023/2024:

NOVECENTO

MISS MARPLE, GIOCHI DI PRESTIGIO

RUMORI FUORI SCENA

7 MINUTI

GENERAZIONE PASOLINI

Le critiche verranno valutate in base al taglio giornalistico (opinione su testo, messa in scena, attori). 

Il vincitore riceverà in premio un soggiorno di una settimana per due persone nel mese di settembre 2024, nel Villaggio Turistico Innamorata all’Isola d’Elbahttps://www.villaggioinnamorata.it/

Inviate il Vostro scritto a spettatoreQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure potete lasciarlo presso il nostro botteghino. 

Per poter partecipare occorre conservare il biglietto dello spettacolo (non sono validi i biglietti cortesia o omaggio) e inviarlo scannerizzato insieme alla vostra critica.

Criticateci in tanti!

(Ricordiamo che la critica può essere negativa, ma anche positiva!!!)


CRITICA VINCITRICE PREMIO “LO SPETTATORE CRITICO” 
Stagione teatrale 2022/2023

Roma, 07/06/2023

Spettatrice vincitrice: Sig.ra Flaminia Zacchilli

Premio: soggiorno di una settimana presso il VILLAGGIO TURISTICO INNAMORATA all’Isola d’Elba nel mese di settembre 2023.

Spettacolo recensito: “MERIDIANI”

in scena dal 9 al 14 maggio 2023

drammaturgia Carlo Galiero

con Giuseppe Brunetti, Loris De Luna, Chiarastella Sorrentino

regia Chiarastella Sorrentino

produzione Attori & Tecnici

La direttrice artistica Viviana Toniolo ringrazia quanti hanno partecipato a “Lo spettatore critico” e vi invita a cimentarvi con una o più critiche per gli spettacoli prodotti da Attori & Tecnici anche per la prossima stagione.

Di seguito il testo della critica vincitrice:

Meridiani – la malinconia magia del tempo che passa

Una volta all’anno, nell’Isola dei Morti, si compie la Notte dei Miracoli. Nel fervore della fiera e nella calca soffocante dei bar sulla spiaggia i defunti riprendono vita e camminano con i viventi per un ultimo saluto o una passeggiata di recupero. Su quest’isola si intrecciano le notti e i destini di Reii e Gigo, una squinternata coppia in crisi di animatori per bambini, e l’archeologo caduto in disgrazia, prossimo alla morte, Dinamo. 

Oggi, Ieri, Domani. Negli anagrammi dei nomi dei protagonisti si racchiudono le tematiche che compongono il cuore di Meridiani, rappresentato dalla compagnia Attori & Tecnici e vincitore della scorsa edizione del Premio Attilio Corsini, per la rassegna Salviamo I Talenti. Uno spettacolo che torna a sorprendere al Teatro Vittoria, provando non soltanto l’efficacia del copione di Carlo Galiero, ma di tutta la narrativa che celebra i rapporti. Umani, metaforici, comunque veri. 

Meridiani è uno di quegli spettacoli che fanno chiedere di più. Fanno immaginare la scena in un contesto più corposo, con scenografie più complete e sfondi cangianti; per poi rendersi conto che no, non ha bisogno di sfondi faraonici per raccontare la sua parabola umana, e anzi è proprio nella genialità della scena spoglia e funzionale, oltre all’uso sapiente degli effetti sonori, che Meridiani diventa immersiva e viva. Un cartello ai neon con scritto APERTO trasporta in un bar, il rumore di un traghetto dà vita a un porto affollato, e una bassa vasca riempita d’acqua trasporta accanto al mare. Non si vede, ma c’è – e buona parte di quella presenza vera si attribuisce agli attori protagonisti. 

La chimica tra i tre interpreti è immediata e subitanea, e le relazioni pericolose, ma incancellabili, che si formano Notte dopo Notte dei Miracoli hanno un sapore dolceamaro che rimane a lungo sulla lingua. A cominciare da Giuseppe Brunetti (L’Amica Geniale, La Vita Bugiarda degli Adulti, Mare Fuori), che interpreta Reii “Charles” con leggerezza disarmante. Un clown ubriaco, smarrito dinnanzi a una vita che gli passa davanti, il cui umorismo pagliaccesco è efficace nei momenti in cui viene usato direttamente, per ridere di lui e con lui, come in quelli in cui la sua natura di maschera si fa troppo palese per essere ignorata. 

La Gigo di Chiarastella Sorrentino (Che Classe!, La Voce Che Hai Dentro) è capricciosa, fermamente incerta, un magnete di attenzioni nella scena come fuori. Sorrentino Compensa una debolezza vocale nelle scene drammatiche – le meno espressive, più meccaniche e cadenzate, del terzetto protagonista – con un’abilità politropa e sorprendente. Canta, balla, fa ginnastica, e nelle scene comiche, a cominciare dall’esilarante (e dolorosamente realistico) siparietto iniziale in cui fa l’animatrice, porta il meglio di sé. Il loro rapporto codipendente e stanco giunge allo zenit con l’arrivo del Dinamo di Loris De Luna (Gomorra, Il Contagio, I Medici – Masters Of Florence): l’archeologo decaduto sfoggia una delicatezza malinconica, disincantata, di chi ha già accettato la fine e non ha paura di guardarla in faccia. Il dolore è mitigato, ma si sente. 

Il filo del rasoio tra tragedia e commedia, tra le canzoncine alternative cantate da Reii – ce ne sono tante, e se dopo la visione avete ancora in testa “siamo belli, siamo snelli, più fantastici che mai” non ne avrete certo da sorprendervi – e l’ultima notte, volontaria, di Dinamo è passeggiato con grazia impalpabile, con un voltafaccia frenetico tra il sorriso e il pianto a volte nella stessa battuta. Ci si commuove, ma senza stucchevolezza. Meridiani, sin dal titolo, è per chi crede di aver perso qualcuno, ma ritrovarsi è possibile: dopotutto è la Notte dei Miracoli. 

I miracoli, certo, durano una notte soltanto, e anche per chi li ha vissuti rimane la certezza che certe cose sono destinate a svanire. Ma proprio per quello sono più preziose; come disse uno dei protagonisti storici di un altro lavoro di De Luna “chi vuol esser lieto, sia/del doman non v’è certezza”. Non c’è felicità completa, all’orizzonte, per gli animatori. Orfani e soli partono e orfani e soli li ritroviamo, in una vita che sfugge e scompare come il loro compagno di avventure.  

Ma si va avanti; verso un domani che non si vede, ma non se n’è mai andato.


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