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Piazza Fontana, 12 dicembre 1969

di Gianni Clementi

con Stefano Messina
regia Stefano Messina e Chiara Bonome
musiche M° Pino Cangialosi

Produzione Attori & Tecnici

Dal 26 novembre al 6 dicembre 2020  - DATE ANNULLATE
dal 28 settembre al 3 ottobre 2021 - NUOVE DATE clicca qui

La luna di Patmos

A più di cinquant’anni dalla strage di Piazza Fontana un racconto per parole e musica, emozionale, suggestivo, su una delle vicende più inquietanti dell’Italia del dopoguerra, che diede l’avvio a un attacco eversivo contro la Repubblica. Una ferita non ancora rimarginata, viva, una bomba inestinta che continuerà ad esplodere finché tutta la verità non sarà accertata. Quello che però sappiamo, conquiste parziali, incomplete ma significative, frutto dello sforzo e del lavoro di uomini e donne che hanno perseguito con fatica la verità, abbiamo oggi il dovere di ricordare e trasmettere alla società e alle nuove generazioni, per contrastare gli strateghi della paura di ieri, di oggi e di domani. 

Il monologo, nato dalla fertile e incisiva scrittura di uno dei più interessanti e prolifici drammaturghi contemporanei, e concepito e musicato come un’opera da uno dei maggiori compositori di musica di scena, è suonato dal vivo da un ensemble da camera di 5 elementi. Lo spettacolo non è il racconto, la cronaca o un ripercorrere i fatti e le vicende giudiziarie e di tutti i depistaggi e le coperture della prima strage di stato che di fatto non ha consegnato colpevoli alla giustizia. E’ un dialogo della coscienza, il tormento e il punto di vista personale di chi per un caso fortuito quella strage l’ha scampata. Infatti Giovanni, impiegato di una filiale della banca dell’agricoltura di Roma, e prototipo del qualunquista, il 12 dicembre si reca in missione a Milano. Non è solo una trasferta di lavoro. Giovanni, per la prima volta in vita sua, ha deciso di tradire sua moglie, con una collega di lavoro della filiale milanese della banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana. Un contrattempo lo fa arrivare tardi all’appuntamento, salvandogli la vita. Per Giovanni, uomo qualunque, inizia un percorso interiore che lo spinge a scavare in sé stesso e soprattutto a cercare di capire il perché di tanta crudeltà. Un viaggio lungo cinquant’anni che lo conduce a scoprire la poetica di Pier Paolo Pasolini e le profezie apocalittiche dell’apostolo Giovanni, un bar pieno di fumo di Buenos Aires, i versi aurei di Pitagora e il mare cristallino di Patmos. Fondamentalmente il desiderio, la curiosità civile di un uomo che decide di riempire di significato la parola “Democrazia”.


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