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di Gianni Clementi
liberamente ispirato al romanzo di Luigi Garlando
con Stefano Messina e Pietro Messina
regia di Stefano Messina
sceno/videografia di Salvo Manganaro
aiuto regista Viviana Picariello
Produzione Attori & Tecnici

dal 6 al 23 novembre 2014

Giovanni è un bambino di Palermo Per il suo decimo compleanno il papà gli regala una giornata molto speciale: una gita attraverso la città, per spiegargli come mai per lui è stato scelto proprio il nome Giovanni. Tappa dopo tappa, nel racconto prendono vita i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie , le sconfitte, l’epilogo. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c’è anche a scuola, è nel ragazzino prepotente che tormenta gli altri, è nel silenzio di complicità che ne avvolge le malefatte. La mafia è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi, anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze. Tratto dallo splendido romanzo di Luigi Garlando, lo spettacolo si propone di dare un’idea più completa di che cos’è la mafia e di come la si possa combattere nella vita di tutti i giorni, perché i fatti per essere meglio compresi non hanno bisogno solo della cronaca, hanno bisogno di essere raccontati. La letteratura, il cinema, il teatro, grazie alla loro capacità di comunicare e suscitare forti emozioni, rendono viva la partecipazione e la commozione anche a chi quei fatti non li ha vissuti in prima persona. “Il mio e quello di tutti - sottolinea Stefano Messina che dello spettacolo è interprete e regista - è l’impegno a dare un piccolo grande contributo per far camminare, come diceva Giovanni Falcone, le idee di giustizia e libertà, nonostante gli uomini passino, sulle gambe di altri uomini”.

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