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di e con Max Paiella
produzione LSD Edizioni

dal 4 al 16 marzo 2014

 

 

 


"Un’orrida caponata - afferma ridendo Max Paiella parlando del suo spettacolo - fatta con i brandelli delle canzonette. Un’orrida caponata che diventa investigazione nella musica per arrivare a capire meglio gli italiani, i nostri costumi e, incredibilmente, anche la nostra politica”.

Max Paiella, comico, imitatore, cantante e musicista, approda per la prima volta al Vittoria con uno one man show, uno spettacolo fatto di parole e musica e, soprattutto, di risate. Paiella, noto al grande pubblico per la sua decennale partecipazione alla trasmissione radiofonica Il ruggito del coniglio in cui propone diversi suoi personaggi comici, negli ultimi anni ha partercipato a numerose trasmissioni televisive sia sulla Rai (Per un pugno di libri, Tintoria, Parla con me, Gazebo) sia su La 7 (The show must go off) affermandosi come imitatore sui generis proponendo personaggi molto apprezzati dal pubblico tra cui Augusto Minzolini, Alfonso Signorini, Maurizio Belpietro (nelle foto piccole), Fabrizio Cicchitto, Gigi D’Alessio e soprattutto il sindaco uscente di Roma Gianni Alemanno. Artista poliedrico, affianca alla carriera televisiva e teatrale quella di cantante nel gruppo musicale Blues Willies, accanto a Claudio Gregori, il Greg della coppia Lillo&Greg.
“In fondo - aggiunge Paiella - quando sentiamo parlare un sottosegretario o quando partecipiamo all’enunciazione di un programma di partito sembra di ascoltare un buon vecchio standard jazz: bello, profondo, giusto, autorevole e..... incomprensibile. E se cantassimo uno zibaldone di tutte le frasi ad effetto e le parole che abbiamo sentito nei vari talk show potremmo produrre senz'altro ottime canzonette. Attraverso la musica potremmo affrontare tematiche misteriose nonché imbarazzanti interrogativi pienamente attuali... Come Battiato ci confidava che presto sarebbe ritornata l'era del cinghiale bianco... e ci ha spiegato quali sono i desideri mitici di prostitute libiche... anche noi potremo arrivare a capire il significato dello spread, del rating e del default, in mezzo a voti di protesta, banche sbragate, tagli, porcellum, e faccendieri in fuga alle Cayman. Attenzione quindi... potremmo ritrovarci un giorno a comunicare con le frasi delle canzonette che ascoltiamo con distrazione, o a cantare l'inno di un partito perché ci hanno messo dentro parole familiari... o, peggio ancora, a votare un governo fatto da cantanti!”.

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